Non è per niente facile, nemmeno nelle zone italiane che dedicano a questa tipologia una grande attenzione, trovare un rosato di territorio, ovvero un rosato non solo fruttato ed eclettico, ma che riesca a ricondurre l’appassionato chiaramente alla zona dalla quale proviene.
Prodotto in quantitativi purtroppo limitati, questo Rosato è la consueta foto in bottiglia di Collestefano: cerasuolo lieve ed elettrico, al naso è purissimo, con note di pesca noce e succo di melograno, al palato è un concentrato di intensità e succosità senza la minima pesantezza, il tannino è un velo, il finale è fresco quanto un vino bianco, e il vino finisce pieno di succo, su note di ciliegia bianca e una punta
di rabarbaro.
Saprà invecchiare, a patto che riusciate a resistere ad una beva letteralmente contagiosa.
Coltivazione biologica dal 1995
Vigneti: 0,4 ha in localita Collestefano e 0,6 ha in località Rocca Franca/Vigna del Laghetto (420 m.s.l.m.)
Vitigno: Sangiovese 80%, Cabernet 10%, altre uve 10%
Terreno: medio impasto (sabbia-limo-argilla) ricco di calcare, esposizione nord-sud
Allevamento: doppio capovolto tradizionale/guyot mono laterale
Vendemmia: manuale in piccole cassette
Vinificazione: pressatura soffice, macerazione sei ore, fermentazione lenta a bassa temperatura, maturazione in acciaio (4 mesi “sur lie”), affinamento in bottiglia.
Alcool: 12,5% vol
Acidità: 6,0 g/l
Acidità volatile: 0,2 g/l
PH: 3,2
Zuccheri: 0,5 g/l
Produzione: 6000 bottiglie 75 cl
Raccolta Differenziata
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Capsula – C/ALU90 – Alluminio
Tappo – FOR51 – Sughero
Bottiglia – GL70 – Vetro